welcome a todo el mundo!!!

pensieri, considerazioni, momenti in questi pochi mesi di viaggi...saranno scritto in un mix di italiano, spagnolo ed inglese, spesso ci saranno 'orrori' di ortografia, ecc...
ho deciso di pubblicare il tutto con il sentimento istintivo creato dall'impulso momentaneo della voglia di custodire i miei pensieri a lo largo del tiempo!
Ringrazio tutti quelli che lo visiteranno, you're welcome!
ogni commento, critica, suggerimento è ben accetto...è dal confronto che si cresce!

sabato 6 ottobre 2007

about Sharjah...

06/10/2007 h11:52
Questa è bella….poco fa, mi ero appena svegliata, accendo la radio su un canale a caso in lingua locale e inaspettatamente mi sono accorta che riuscivo a captare le parole della canzone…mi son detta: impossibile!!! La musica era la solita di qua, però aveva un non so che di familiare…bene, il titolo era… ‘Maronna Nera’…in napoletano suppongo!!!
Mi trovo negli UEA e una radio locale mette una canzone napoletana sconosciuta, malapena decifrabile per un’italiana???Incredible!!!
Beh, direi sempre meglio delle solite solfe italiane che si sentono all’estero rigirate in tutte le lingue….
Passiamo alle cose serie…ieri siamo andati a fare un giretto a Sharjah (l’altro emirato qua vicino, dopo Dubai…componenti della ciurma: Mark, Paolo, Claudia , Chiara ed io)…appena arrivati ho avuto una sensazione stana, città semi-completamente differente da Abu Dhabi…

(I’ve seen the most beautiful guyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy…..Guess his name??? Thomas…obviously!!!)
Scusate l’interruzione, ma questa mi è venuta spontanea, uno dei primi ‘guys’ decenti qua, dopo Mr. figh!!!

Alor…dicevo…(nel frattempo si son fatte le 21:28…oggi ho visto il mare, stupendo…se riuscirò a captare il meccanismo di questo blog, metterò qlc foto…dirò solo che l’acqua era calda!!!)….
per arrivare al centro di Sharjah siamo passati dalla periferia, la zona industriale: era tristissima, noi percorrevamo la strada con la nostra bmw e ai lati c’erano ‘operai’ pakistani, qualcuno indiano, tutti uomini che camminavano a piedi, poveri, poverissimi, avevano il volto stanco, probabilmente provato anche dal digiuno (è Ramadan e non credo sia facile digiunare, senza nemmeno bere, lavorando sotto il sole cocente) andavano avanti a gruppetti a volte disposti in una semi fila allargata: i loro visi non sorridono mai.
Molti di loro lavorano qua, ovviamente sono pakistani, quindi fanno i lavori peggiori…qua funziona così: i locali hanno i soldi, la maggior parte di loro lavora nel Governo e quindi è il Governo; per avere una proprietà o un’impresa bisogna essere locale, quindi hanno in mano il tutto, almeno il 51% di un’azienda; poi ci sono gli europei e americani che lavorano in queste società ed hanno incarichi elevati o medio alti; gli arabi in generale, quelli che provengono dagli altri paesi arabi, fatta eccezione forse per i paesi del Golfo, sono ad un livello medio all’interno della stratificazione aziendale, dopo di chè ci sono gli indiani ed infine i pakistani.
Tutti i taxisti sono indiani o pakistani, un arabo non farebbe mai tale lavoro, molti di loro però si occupano dei lavori più duri e le loro condizioni di vita sono alquanto scarse: sono qua per lavorare e guadagnare qualche soldino in più da mandare alla famiglia nella loro terra d’origine, quindi si vedono per la maggior parte uomini, lontani dalle loro famiglie, in genere vivono ammassati in una stanza, dove dormono, mangiano, ecc.
Mentre percorrevamo questa strana avvertivo come una ‘brutta’ sensazione, non mi piaceva stare lì, in quel momento, mi sentivo a disagio, mi dava un senso di tristezza angosciante, non era Abu Dhabi, non c’erano i mega grattacieli ultramoderni costruiti da queste persone ma che con i loro giochi di specchi riflessi coprivano tutta questa sfaccettatura del mondo, permettendo alla gente di vivere nel lusso, nell’estremo lusso, nella comodità, nel comfort totale….
Questa sensazione è durata poco…per fortuna, in lontananza già apparivano i primi palazzi, grattacieli e centri commerciali, ci stavamo avvicinando a Sharjah, di colpo l’ambiente mi sembrava familiare, potevamo esclamare ‘wow’ e stupirci davanti a tutto, potevo sentirmi protetta, in un qualcosa che già forse mi sembrava di conoscere!!!
Il ‘Central Souk’ di Sharjah era carino, abbiamo comprato alcune cosettine, scattato foto, ecc…
la sera siamo ritornati alla periferia, al ‘Ramadan Souk’, ad un certo punto ci siamo resi conto che eravamo le uniche tre ragazze, tutti ci guardavano, ci siamo fermati (con Mark e Paolo), più stavamo fermi più si avvicinavano con mille occhi, curiosi, ci fissavano, sensazione semi claustofobica di invasione del proprio spazio personale anche a distanza di un metro e mezzo…lo so, può sembrare assurdo!!!

2 commenti:

Isa ha detto...

Uhm adesso hai capito perché quella sera che ho messo le Ferragamo tacco 9 me ne sono scappata dal Tira?

Bel racconto!

flaay ha detto...

qua non serve la ferragamo...basta vestirsi normale e siccome siamo occidentali potremmo essere 'on sale'....
Don't touch me!!!eheh!